I bloccanti della pubertà

iniezione intramuscolo

Qualche tempo fa durante un incontro online, che aveva come obiettivo quello di poter offrire informazioni a chi ne aveva bisogno, è intervenuto unə deə cosiddettə “espertə” che ha voluto dire la sua “da espertə” sui bloccanti della pubertà. Ovviamente il suo non era un intervento che tendeva a sciogliere i nodi, ma a farne di più. Perché in Italia siamo siamo soprattutto espertə a complicare le cose senza motivi validi. Non solo ma all’italianə mediə la cosa complicata, difficile, negativa, non si sa perché, sembra sempre più valida che una chiara e semplice.

Triptorelina
Confezione di Triptorelina

Innanzitutto iniziamo col dire che la Triptorelina, il farmaco usato come bloccante della pubertà, è usata per questo scopo dagli anni 80. Sono 40 anni. A noi genitori, che ci sentiamo sempre fanciullə, gli anni ’80 ci paiono dietro l’angolo ma dobbiamo pensare che 40 anni più indietro degli anni ’80 erano gli anni ’40 che all’epoca ci parevano almeno secoli prima. La medicina in 40 anni di cose ne impara. Quindi quando si parla di farmaci che non sono stati sperimentati per questo uso, quando si dice che sono terapie “nuove” non è vero. Quando si dice che non si conoscono gli effetti a lungo termine direi che è un po’ una cavolata. Soprattutto alla luce della rapidità con cui sono stati creati, sperimentati e somministrati i vaccini Covid.

“Se si vuole rendere la transizione più naturale possibile, perché bloccarla? Perché non iniziare subito con la terapia ormonale?” questo era uno dei dubbi che sono stati sollevati. (Perché un’altra delle caratteristiche deə nostrə autoproclamatə espertə è quella di non dare mai risposte ma offrire altre domande, mettere altri dubbi, come se noi famiglie, in un paese che ti maltratta e non ti informa su nulla, non ne avessimo già abbastanza).

Il perché è molto semplice: i bloccanti della pubertà, essendo totalmente reversibili, permettono alla giovane persona di avere un po’ più di tempo per capirsi. Non solo: servono per poter gradualmente procedere con l’inserimento della terapia ormonale sostitutiva. Nessuna persona con l’arrivo dell’adolescenza si addormenta bambinə e si sveglia già ragazzə con peli, barba, seno ecc. Per poter “simulare” uno sviluppo che sia il più naturale possibile e il più giusto per il corpo, gli ormoni vanno somministrati poco a poco – proprio come succede nelle persone cisgender quando iniziano lo sviluppo. Se non si usassero i bloccanti della pubertà, le basse dosi iniziali di ormoni non riuscirebbero a contrastare la produzione di ormoni che il corpo della giovane persona transgender inizia comunque a produrre. Avremmo quindi una doppia somministrazione/assorbimento poco sanə e poco utile perché gli ormoni del corpo – più potenti – porterebbero comunque a uno sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie che sono proprio ciò che non desideriamo.

A me il discorso pare molto semplice e logico invece che continuare a dire che fanno male, che non sono sperimentati, ecc. Forse vogliamo ammettere che avendo l’Aifa creato delle direttive precise che richiedono la presenza di una equipe multidisciplinare abbastanza complessa e spesso assente nella maggior parte degli ospedali e centri medici, è più conveniente dire che non è sicuro darli piuttosto che indirizzare le famiglie ad altri ospedali/centri e ammettere la propria impreparazione? Come quando entri in un negozio e chiedi un articolo che non hanno e ti dicono “non esiste!”. Così pensano che non vai a cercarlo altrove e ti accontenti di qualcosa di sostitutivo che loro hanno.

triptorelina bloccante della pubertà
Logo AIFA

Ma se tutti questi discorsi non vi paiono sufficienti, dobbiamo ricordare sempre che l’AIFA, l’agenzia italiana del farmaco, è l’unica agenzia europea che ha ufficialmente approvato l’uso della triptorelina per il blocco della pubertà nelle giovani persone transgender. Non credo proprio che questa approvazione sia stata fatta né a scopo commerciale (visto l’esiguo numero di persone che usufruiscono della terapia) né senza aver prima valutato pro e contro.

Io direi quindi, a questo punto, di smetterla con l’insinuare dubbi e paure che non hanno senso solo per motivi privati e per portare avanti personali cause morali e/o etiche. Ne va letteralmente della vita dei nostri figlie e delle nostre figlie e anche della salute mentale delle famiglie che lə accompagnano. Abbiamo bisogno di persone che ci tranquillizzino e non di persone che continuamente ci facciano pensar che stiamo sbagliando.

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