Domande

Agender

letteralmente “senza genere”, persona che sente di non appartenere ad alcun genere in particolare.

Bigender

persona che si sente e  si considera di entrambi i generi, sia maschio che femmina.

Binarismo di genere

modalità con cui si interpreta il genere, in modo tale che risultino possibili solamente due categorie, quella maschile e quella femminile. Non vengono riconosciute, e quindi legittimate, tutte le espressioni di genere intermedie (agender, bigender, genere fluido, genderqueer, etc.).

Cisgender

è esattamente il contrario di transgender, con cui si indicano tutte le persone il cui sesso biologico coincide con l’identità di genere.

Espressione di genere

il modo in cui esprimiamo il nostro sentirci maschio, femmina o altro attraverso il nostro comportamento, le preferenze, il modo di parlare e di muoverci. Queste espressioni sono fortemente condizionate dall’ambiente in cui viviamo e possono variare da una cultura a un’altra.

Transgender/Trans*

termine collettivo che include tutte quelle persone che non si identificano con il loro genere assegnato alla nascita in base agli organi genitali. E’ un termine ombrello che racchiude tante, infinite realtà.

Transessuale

il termine transessuale è ormai considerato obsoleto e per molte persone offensivo perchè richiama la dannisissima patologizzazione di tutte le persone che fino a non molti anni fa mostravano una identità di diversa dal genere assegnato alla nascita.

Passing

si riferisce alla capacità di una persona transgender di essere considerata di primo acchito come una persona cisgender, cioè come del sesso opposto a quello biologico. Questo avviene per mezzo di alcune strategie fisiche (scelta dei vestiti, del taglio di capelli, interventi medici etc.) e comportamentali che variano a seconda del contesto culturale e sociale di appartenenza. Ci sono persone che ritengono imprescindibile un buon passing, cioè l’essere riconosciute e accettate come persone del genere opposto a quello assegnato alla nascita, e altre che invece ritengono non sia così importante e si trovano più a loro agio con delle espressioni di genere meno marcate dal binarismo.

FtM e MtF

acronimo che viene dall’inglese Female to Male (da femmina a maschio) e viceversa: indica le persone che hanno fatto una transizione (sociale e/o fisica). Anche questi de termini sebbene ancora popolari sono considerati fuorvianti poichè l’identità di genere prescinde dal corpo della persona e la persona transgender non deve essere considerata tale solo nel caso in cui abbia fatto una transizione.

GenderBender

persona che si identifica con un terzo genere.

Genderfluid o di genere fluido

persona la cui identità di genere non è definita ma può cambiare nel tempo, fluttuando tra i due poli, maschile e femminile. Questa persona può riconoscersi in qualsiasi momento come maschio, femmina o con un’altra identità non binaria.

Genderqueer

persona che rifiuta il binarismo di genere in quanto considera che all’interno dei due poli, quello maschile e femminile, ci siano in realtà una gamma di possibilità differenti di vivere il proprio genere. La persona genderqueer si identifica con una di queste varianti intermedie.

Identità di genere

indica il sentimento intimo con cui una persona, sin dai primissimi anni di vita, definisce il proprio sentirsi maschio, femmina o altro rispetto a dei modelli sociali di riferimento, che variano a seconda del contesto culturale e delle esperienze individuali. Nei primi anni del bambino, questo processo è piuttosto flessibile e soggetto a sperimentazione e acquisisce una certa solidità con il passare degli anni.

Orientamento sessuale

indica verso chi sentiamo attrazione affettiva e/o sessuale e non ha nessuna relazione con l’identità di genere. A seconda dell’orientamento sessuale le persone possono essere omosessuali, eterosessuali, bisessuali, asessuali, pansessuali, etc.

Sesso biologico

si riferisce alla classificazione delle persone sulla base di caratteristiche biologiche del nostro corpo quali gli organi genitali (interni ed esterni), le caratteristiche sessuali secondarie, gli ormoni e i cromosomi. Sulla base di questa classificazione, le persone possono essere definite maschi, femmine o intersex.

Transizione sociale

si tratta del processo (reversibile in ogni momento) attraverso il quale alcune persone transgender decidono di presentarsi alla società (famiglia, amici, scuola, lavoro etc.) secondo l’identità di genere sentita. La transizione sociale avviene generalmente attraverso la presentazione di se stessi con un nuovo nome (e quindi pronome) e aderendo alle regole sociali che corrispondono al genere verso cui si sceglie di transitare (scelta dei vestiti, del taglio di capelli, etc.).

Varianza di genere

indica tutte quelle esperienze che si riferiscono al genere, sia in termini di identità che di espressione, che esulano da quanto considerato tipico in base al sesso assegnato alla nascita.

Cosa significa essere transgender?

Le persone transgender sono persone a cui alla nascita è stato attribuito un genere in cui non si riconoscono.

Quando nasciamo viene attribuito alla piccola persona un genere basandosi esclusivamente su una rapida occhiata all’organo genitale. Poichè l’identitá di genere è qualcosa di molto più ampio di una semplice parte anatomica, molto spesso i dottori o le dottoresse si sbagliano e la persona crescendo non si riconosce in quel genere. È una cosa che fa parte della natura umana da sempre ma che subisce il pregiudizio di una società che non è formata su cosa sia davvero l’identità di genere.

Chiunque – transgender o meno – possiede una identità di genere. Poiché per la maggior parte delle persone il sesso assegnato alla nascita corrisponde a quello sentito, non vuol dire che queste siano le uniche persone valide.

Non esiste un modo gusto o sbagliato per essere transgender, e non esiste un solo modo di sentirsi e apparire quando si è transgender. Il modo migliore per capire che cosa voglia dire essere transgender è parlare con una persona transgender e ascoltare la sua storia!

Che differenza c'è tra orientamento sessuale e identità di genere?

L’identità di genere e l’orientamento sessuale sono due cose ben distinte. L’identità di genere è ciò che ti senti di essere, è una consapevolezza intima del tuo genere per come lo percepisci. Se ti senti un uomo, una donna o altro.

L’orientamento sessuale è da chi sei attratto. Per questa ragione le persone transgender esattamente come quelle non transgender possono essere attratte da persone del sesso opposto, del loro stesso sesso, o da tutti e due.

Che differenza c'è tra transgender e transessuale?

Con la parola Transgender (O semplicemente Trans*) si intende un termine collettivo che abbraccia tutte quelle persone che non si identificano nel genere assegnato alla nascita.

La parola transessuale invece è un termine a volte ancora usato ma obsoleto per riferirsi a  una persona transgender che ha decidso di compiere una completa transizione sociale e fisica verso il suo genere sentito usufruendo anche della chirurgia di riattribuzione di genere. Il termine è in disuso e considerato offensivo e errato dalla comunità transgender poichè considerato estremamente patologizzante.

Che significa avere un genere che non è maschile né femminile?

Molte persone transgender non si sentono di appartenere a un genere binario intenso com uomo/donna. L’idea che esitano esclusiamente due generi è una creazione del mondo occidentae. Il genere è qalcosa di molto più ampio e ogni persona può sentirsi bene come uomo, come donna, come entrambi, come altro. Esistono infinite possibiità di essere e ognuna è valida. Queste persone usano moltissimi termini per definirsi.

Le persone non binarie quindi rappresentano tutto ciò che c’è oltre i due generi. Qualora non si sia certi su la definizione da dare a qualcuno la cosa migliore è sempre chiedere.

Perché le persone transgender non si fanno semplicemente aiutare per accettare il loro genere biologico?

L’aiuto o l’intervento psicologico, chiamata anche terapia riparativa, per cercare di cambiare l’identità di genere di una persona non solo non funziona ma può essere estremamente dannosa. Credere che l’identità di una persona possa essere cambiata va anche contro gli studi medici e psicologici attuali. Dire a qualcuno che ciò che si sente di essere è sbagliato e forzarlo a cambiare è molto pericoloso. Spesso porta alla depressione, abuso di sostante stupefacenti, atti autolesionisti e  suicidio.

Cosa vuol dire fare la transizione?

La transizione è il periodo di tempo durante il quale la persona inizia a vivere nel genere a cui si sente di appartenere piuttosto che nel genere  assegnato alla nascita. La transizione è differente per ogni persona.

La transizione solitamente inizia col cambiare vestiti e look (per esempio far crescere i capelli o tagliarli). Si può passare poi al cambio di nome e pronomi. Per poi arrivare all’assunzione di ormoni e procedure mediche per cambiare le  caratteristiche fisiche affinché somiglino il più possibile al genere cui ci si sente di appartenere.

La transizione aiuta moltissime persone transgender a vivere una vita soddisfacente, piena e in salute. Non esistono una serie di passi predefiniti per completare la transizione, sebbene fino a poco tempo fa si ritenesse una transizione completa laddove si arrivasse alla riassegnaziohne del sesso e al conseguente cambio anagrafico. Grazie al cielo oggi anche in Italia si “concede” il cambio anagrafico anche senza l’operazione di riattribuzione di genere e sempre più persone decidono di non sottoporsi a alcun intervento. A prescindere dalla tipologia di interventi medici e legali (cambio anagrafico del nome) fatti o ricevuti, ogni persona transgender merita lo stesso livello di rispetto

A che età si scopre di essere transgender?

Studi recenti hanno ormai ampiamente dimostrato che intorno ai due/tre anni una persona ha ormai definito quale sia la sua identità di genere. Esprimerla o meno spesso dipende dal contesto famigliare e sociale in cui la piccola persona si trova a crescere. Non esiste un momento giusto per dichiararsi transgender. C’è chi lo esprime a 3 anni e chi a 60.

Non si scopre di essere transgender, lo si è e basta. Alcune persone non sanno dare un nome al modo in cui non si sentono di non appartenere alla società che li circonda, ai generi rappresentati da essa. Sentono  la differenza ma non sanno cosa sia. Finché spesso accade che un giorno guardando un film, leggendo un libro, ascoltando qualcuno che parla della sua esperienza di persona transgender si riconoscono e capiscono. Non lo diventano da un momento all’altro. Transgender si nasce. Perché ognuno di noi nasce come è.

Una persona transgender deve scegliere a quale genere vuole appartenere e quindi iniziare per forza una transizione?

La nostra è una società binaria. Ma la realtà è che non esiste solo maschio o solo femmina. Le persone transgender in cerca di una accoglienza sociale probabilmente per molto tempo si sono sentite spinte a stare o di qua o di là. Le cose per fortuna stanno cambiando e così la risposta è NO! Una persona transgender non deve scegliere se essere maschio o femmina a meno che non si senta maschio o femmina. Ogni persona ha pieno diritto di essere quello che è al di là del binario di genere imposto.

La varianza di genere non è socialmente accettata: come posso tutelare mi* figli* e la nostra famiglia dal pregiudizio e dalla cattiveria degli altri?

Innanzitutto non avendo paura e mettendo le necessià dell porprio figlio o della propria figlia la primo posto. Quando diventa evidente che nostro figlio o nostra figlia non si riconosce nel genere assegnato allanascta bisogna credere a ciò che ci dice. Iniziare a informare le persone che più avete vicine (famiglia, amici) e pian piano allargare il cerchio.

Molto utile è anche cercare una rete di supporto. In Italia nl 2021 sono nate due associazioni di genitori di giovani persone trangender. Mettersi in contatto con loro come primo step può essere una buona mossa. Una si chiama GenderLens e l’altra si chiama Affetti oltre il genere.

Potete sempre e comunque mandarmi una mail per chiedermi quasiasi cosa a: Camilla@miofiglioinrosa.com Vi risponderò subito!

mio figlio, ha 6 anni, e si veste sempre con le cose rubate alla mamma o alla sorella perchè?

Può darsi che a suo figlio piaccia vestirsi con le cose della mamma e della sorella o può darsi che suo figlio stia sperimentando la sua identità. Sicuramente non bisogna ostacolarlo nè ridicolizzarlo, ma lasciarlo esprimersi e restare in osservazione per rendersi conto se si tratta solo di  espressione di genere o di una questione più intima di identità. In quel caso ancora di più dobbiamo seguirlo e ascoltarlo. Inoltre dobbiamo domandarci: mi farei gli stessi problemi se fosse mia figlia a voler indossare i vestiti “da maschio”? È importante vivere ogni cosa che succede come un’opportunità per mettersi in discussione e mettere in discussione le rigide regole della società che sono le vere responsabili delle nostre preoccupazioni.

come faccio a capire se é una fase o se invece no?

Spesso, quando raccontiamo che nostrə figliə sta sperimentando la sua identità e facendolo esce da quello che è il rigido binarismo con le sue scatole ad hoc per i due generi stabiliti per convenzione, spesso ci viene detto che è una fase.  Viene usata l’idea della fase per “rassicurarci” e per farci prendere tempo. La realtà è che non deve interessarci che sia una fase o meno perchè in qualsiasi momento dobbiamo ascoltare e seguire ə nostrə figlə. Dobbiamo pensare che ə nostrə figlə non rischiano nulla a sperimentare giochi e vestiti. Stanno semplicemente cercando il luogo in cui si sentiranno più a loro agio. Questo lə renderà persone adulte piè sicure e serene. Quindi non importan se sia una fase che significa una identità trans o una fase che indica una identità cis in “avanscoperta”. L’importante è vivere la cosa senza alcun timore. Inoltre, se effettivamente da genitori ci rendiamo conto che nell’atteggiamento della nostra creatura c’è di più di una semplice “sperimentazione”,  dobbiamo sapere che studi recenti contraddicono il fatto che spesso viene ancora detto da pediatrə e psicologə e cioè che  la maggior parte deə bambinə col tempo si “riallineano” al genere assegnato alla nascita. La maggior parte di loro infatti se accolta, creduta e accompagnata continuerà a esprimersi per ciò che si sente di essere e eviterà di sviluppare nel tempo problematiche psicologiche dovute al non poter essere se stessə.

Mio figlio mi chiede quando gli crescerà la patatina Oppure mia figlia mi chiede quando le crescerà il pisolino. Che rispondo?

Bisogna sempre rispondere la verità e cioè che il suo corpo non prevede al momento l’esistenza di un pivellina o di una vagina. Ma dobbiamo chiarire molto bene e in maniera serena che l’identità non c’entra con l’organo genitale esistono infatti uomini con la vagina e donne con il pene e questo non toglie validità a chi sono. Potrebbe essere utile raccontare loro le storie di persone transgender adulte mostrando foto e fatti interessanti riguardo alla loro vita. Potersi riconoscere in qualcunə è essenziale per capire di essere persone valide e vedere che esistono futuri possibili elimina le ansie spesso associate al crescere in una società che sembra prevedere sole le esistente cisgender.

Mio marito pare aver un muro davanti agli occhi e non accetta minimante i comportamenti ambigui di nostr* figli* come faccio a parlare con lui?

Una realtà, soprattutto se non è conosciuta, può spaventare. In questo blog ci sono molti video e testimonianze, invitalo a guardarli per poi affrontare l’argomento per il bene di vostro figlio o di vostra figlia. Spronalo a confrontarsi con gli altri padri. Non è il solo. Se vi mettete in contatto con le due associazioni presenti in Italia che si chiamano GenderLens e Affetti oltre il genere trovere tante altre famiglie come voi e lui si potrà confrontare con altri padri che come lui all’inizio avevano delle difficoltà.

Come posso evitare che venga pres* in giro a scuola?

Parlando con le insegnanti, invitando amici a casa e favorendo le amicizie anche al di fuori della scuola. 
Più persone si conoscono, più si è aperti al dialogo, più ci si fa vedere per quelli che si è. Più si educa la gente che ci sta intorno più si abbatte il muro della diffidenza. Sono sempre di più le scuole che si stanno informando su  cosa sia la varinza di genere.ê importante che proponiate scambi con le associazioni o con i centri identità di genere che possono organizzare incontri anche online per fare formazione. Se avete bisogno mandatemi una mail a Camilla@miofiglioinrosa.com

Assecondare i suoi gusti può condizionarlo/a e farlo perseverare in atteggiamenti che di norma appartengono al sesso opposto al suo?

Assecondare i suoi gusti non lo/la condizionerà. L’identità di genere di una persona non si cambia e non si influenza.

ll/la fratello/sorella più grande non vogliono che mio/a figlio/a si faccia vedere vestito da femmina dagli amici perché si vergognano. Che fare?

Parlare con il fratello/sorella più grande è solitamente la soluzione migliore. Possono arrivare anche a sviluppare un atteggiamento protettivo nei confronti del fratello/sorella se comprendono che si trova in difficoltà. I bambini hanno più risorse dei grandi e arrivano a comprendere cose che per un adulto sono di difficile cognizione.

É possibile che tutto questo succeda perché noi genitori siamo separati?

No, non esiste nessuna correlazione tra la separazione dei genitori e l’identità di genere dei figli.

Il pediatra, gli insegnanti di mi* figli* non hanno esperienza in merito alla varienza di genere. Cosa devo fare?

Puoi  richiedere al pediatra che si informi e si formi. Stessa cosa per le insegnanti, puoi portare loro del materiale informativo, suggerirgli il mio blog e parlarle dell’argomento. Se hai bisogno di informazioni su corsi di formazione per medici di base, pediatr*, insegnanti mandami una mail a Camilla@miofiglioinrosa.com

Mi* figli* ha comportamenti, atteggiamenti e preferenze specifici dei bambini del sesso opposto. Reprimere o accogliere?

Accogliere sempre. In questo modo si da la possibilità al bambino di esprimersi.

Disforia di genere e comportamenti che rientrano nello spettro autistico. Perché talvolta le due cose sono accomunate?

Ci sono studi che dimostrano che bambini con DSA hanno un rischio 10 volte maggiore di andare incontro a disforia di genere rispetto alla popolazione generale. Una possibile spiegazione può risiedere negli interessi ossessivi caratteristici dei DSA: i bambini con DSA possono manifestare interessi intensi ed ossessivi nei confronti di oggetti e attività tipici del sesso opposto, fino a configurarsi in un quadro di disforia di genere.

Se mi* figli* ha una varianza di genere, è/sarà omosessuale?

Se ha un varianza  di genere non è omosessuale, sono due cose diverse. L’omosessualità riguarda l’orientamento sessuale, la varianza di genere riguarda l’identità di genere. Se rientra nell’80% dei bambini nei quali la varianza di genere desiste, può darsi che possa volgere il proprio orientamento sessuale l’omosessualità, ma né più né meno che chiunque altro, ma non c’è nessuna certezza al riguardo.

Cosa si intende per transizione?

È il periodo di tempo in cui gli individui passano dal ruolo di genere associato al sesso assegnato loro alla nascita ad un ruolo di genere diverso. Per molte persone, ciò comporta imparare a vivere socialmente nell’ “altro” ruolo di genere, per altri questo significa trovare un ruolo/espressione di genere più consono per loro. La transizione può comprendere o no la femminilizzazione o la mascolinizzazione del corpo attraverso ormoni o altre procedure mediche. La natura e la durata della transizione è variabile ed individuale.

Cosa significa sistema binario?

È la classificazione di sesso e genere in due forme opposte ricalcando il dualismo maschio-femmina presente in natura. È una forma di sistema di genere, che fa riferimento, nella identificazione del genere, alle sole caratteristiche biologiche dell’individuo. In questo modello binario, “sesso”, “genere” e “sessualità” si assumono per impostazione predefinita come allineati; per esempio, un uomo biologico gli si supporrebbe come mascolino in aspetto, carattere e comportamento e includendo un’attrazione eterosessuale al sesso opposto. La classificazione dentro questo binarismo di genere non include, pertanto, individui che nascono con organi riproduttivi non-binari (intersessuali) ed esclude tutti quelli che si identificano come lesbiche, gay, bisessuali, transgeneri, transessuali, di genere non binario o di terzo genere.

È giusto chiedere “ti senti maschio o femmina”? Perché quando lo chiedo a mi* figli*, mi risponde “boh”?

È giusto chiedere per aiutarlo ad esplorare ed esplorarsi, ed è anche giusto che l*i possa rispondere “boh”. Lo sviluppo della propria identità di genere per molti bambini è un processo in divenire, un percorso non ben definito che necessita di anni.

mio figlio quando entriamo in un negozio va subito nel reparto da bambina e vorrebbe comprarsi solo gonne di tulle, cosa devo fare?

Il bambino va lasciato sempre essere ed esprimersi. Del resto se fosse una femmina che vuole dei pantaloncini da calcio glieli comprereste senza grandi problemi, no?

Se lascio mio figlio indossare il rosa e i vestiti solo in casa posso evitargli sofferenze create dal mondo esterno?

Le sofferenze create dal mondo esterno nessuno potrà mai evitarle, questo vale per qualunque argomento, non solo nel caso della varianza di genere. La libertà di espressione di un bambino è importante per il suo sviluppo fisico ed emotivo, tanto più in presenza di disforia di genere.

Qual è la differenza tra genere e sessualità?

Il genere indica il processo di costruzione sociale e culturale che porta a definire una persona, un comportamento o un oggetto come maschile o femminile. La società e la cultura di appartenenza propone quindi delle rappresentazioni e delle definizioni di genere e incentiva quei comportamenti che danno vita allo status di uomo/donna. Il genere quindi è appreso e non innato. La sessualità è un aspetto fondamentale e complesso del comportamento che riguarda da un lato gli atti finalizzati alla riproduzione e alla ricerca del piacere, e da un altro anche gli aspetti sociali che si sono evoluti in relazione alle caratteristiche diverse dei generi maschile e femminile. L’ambito sessuale investe la biologia, la psicologia, la cultura, riguarda la crescita dell’individuo e coinvolge tutta la sua vita relazionale, oggetto di studio anche dell’etologia umana. Il termine “sessualità” quindi è riferito più specificatamente agli aspetti psicologici, sociali e culturali del comportamento sessuale umano, mentre col termine “attività sessuale” ci si riferisce più specificatamente alle pratiche sessuali vere e proprie.

Spesso si parla di bloccanti e di ormoni cross sex. Cosa sono?

sia i bloccanti che gli ormoni cross sex fanno parte dei trattamenti ormonali che possono essere utilizzati. I trattamenti ormonali sono trattamenti coadiuvanti nel processo di riassegnazione del sesso, non si considerano curativi, però contribuiscono in gran parte al miglioramento sintomatico della disforia di genere: migliorando la sofferenza legata ai cambi fisici non desiderati, migliorando la qualità della vita, migliorando il tono dell’umore, i livelli di depressione e rinforzando positivamente la transizione nella vita reale. Inoltre possono essere un intervento di prevenzione di anoressia nervosa e di pensieri o atti suicidari. Gli obiettivi globali del trattamento endocrinologico sono: Frenare lo sviluppo puberale. La soppressione degli ormoni sessuali endogeni con l’uso dell’analogo GnRH è totalmente reversibile, permettendo lo sviluppo puberale completo del genere biologico alla nascita dopo la cessazione della sua somministrazione. Non deve iniziare prima che il ragazzo abbia raggiunto uno sviluppo puberale allo stato Tanner 2 (varia da persona a persona, solitamente intorno agli 11 anni nelle femmine e i 12-14 anni nei maschi). La soppressione puberale che causano gli analoghi può essere di aiuto nella fase diagnostica e terapeutica in alcuni pazienti (soprattutto alle porte con l’adolescenza), dato che apporta un tempo aggiunto prima di prendere qualsiasi decisione terapeutica irreversibile. L’analogo può essere somministrato ad adolescenti in stadi puberali più avanzati, però in questo caso le caratteristiche sessuali non regrediscono completamente. Induzione puberale del sesso sentito Nella seconda fase del trattamento con analoghi c’è da aggiungere una terapia ormonale con gli steroidi sessuali (estrogeni per MtF e androgeni per FtM) per indurre lo sviluppo puberale del sesso sentito (ormoni cross sex). Questa terapia è parzialmente reversibile e può essere iniziata dai 16-18 anni. La terapia ormonale femminilizzante/mascolinizzante può indurre cambiamenti fisici che sono più congruenti con l’identità di genere di un paziente. • Nei pazienti FtM, ci si attendono i seguenti cambiamenti fisici: abbassamento della voce, ingrossamento del clitoride (variabile), crescita dei peli del viso e del corpo, cessazione delle mestruazioni, atrofia del tessuto mammario, aumento della libido e diminuzione della percentuale di grasso corporeo rispetto alla massa muscolare. • Nelle pazienti MtF, ci si attendono i seguenti cambiamenti fisici: crescita del seno (variabile), diminuzione della libido e delle erezioni, riduzione della dimensione dei testicoli e aumento della percentuale di grasso corporeo rispetto alla massa muscolare. La maggior parte dei cambiamenti fisici, sia femminilizzanti che mascolinizzanti, si verificano nel corso di due anni. L’entità dei cambiamenti fisici e la sequenza temporale esatta degli effetti possono essere molto variabili.

mia figlia vuole giocare a calcio e tagliarsi i capelli corti cosa faccio?

La cosa più importante è che lei sia felice. Il calcio è uno dei tanti sport che ci sono (è la società che da sempre ha categorizzato sport in maschili o femminili; anzi in passato le donne non potevano neanche praticare sport). Se è il calcio che le piace fare perché negarlo? Stessa cosa per i capelli, se tagliarli può renderla felice perché evitarlo? (potete provare un taglio intermedio, ma se li desidera corti continuerà a chiederli).

Mio figlio disegna da sempre solo fiori farfalle e arcobaleni. Sarà gay?

Se un bambino disegna mostri o scene violente non diventerà un serial killer. Se è o sarà gay l’unico modo per aiutarlo è accettarlo e amarlo per chi è.

É meglio nascondere i giochi dell'altro sesso quando viene qualcuno in casa?

Assolutamente no, in questo modo passerete il messaggio a vostr* figli* che ciò che fa ed ama fare è sbagliato e potrebbe viversi e vedersi come inadeguato.

Ho letto che esiste la disforia di genere. Quindi mio figlio é un malato psichiatrico?

No, su* figli* non ha una malattia mentale, non è proprio malato. Sta solo cercando la sua identità (se già non l’ha trovata).

Un bambino transgender ha per forza la disforia di genere? Oppure essere transgender e avere la disforia di genere è la stessa cosa?

Un bambino transgender ( cioè con una varianza di genere) non ha per forza la disforia di genere. La disforia di genere è presente in quei bambini dove l’incongruenza tra il genere assegnato alla nascita e il genere sentito provoca disagio e sofferenza, generando una commissione dell’area sociale, nella scuola, nel funzionamento globale e nella salute psicofisica.

Devo farl* vedere a qualcuno?

Se ritiene che possa aver bisogno di un aiuto per rafforzarsi, per affrontare la società, e per esplorare meglio sé stess* e le sue paure, si può rivolgere ad uno psicologo. Questo vale per ogni bambino ed ogni genitore, disforia o no.

A Natale i nonni si ostinano a regalare la cosa adatta al genere e mio figli* scarta e dice: questo non é mio! Cosa faccio?

Parlare con i nonni. Potrebbero scegliere uno dei regali che su* figli* ha richiesto nella letterina di Babbo Natale.

Mio figlio da piccolo mi diceva che era una bimba, adesso che sta crescendo dice di essere un maschio ma io vedo e sento che nulla é cambiato. Non l'ho accolto abbastanza e fatto sentire insicuro?

I bambini possono passare periodi in cui si sentono maschi, altri in cui si sentono femmina, altri in cui non si sentono né maschi né femmina. Il messaggio importantissimo da passare a suo figlio è che lei lo ama a prescindere di come si sente, ma proprio perché è suo figlio. E non accadrà niente se crescendo si sentirà maschio, femmina o qualcuno di non definito nei canoni binari.

Se mio figlio mostra di volersi adeguare ai comportamenti socialmente assegnati al proprio sesso di nascita per non essere preso in giro, ma io penso che le sue scelte in realtà sarebbero diverse se non ricevesse pressione esterna (compagni di classe, amici, parenti), come devo comportarmi? Lo lascio fare o gli spiego che la cosa più importante è essere felice e fare ciò che desidera?

Sempre meglio spiegare che essere felici con sé stessi è ciò a cui ognuno di noi deve mirare e che è la cosa più importante. Se ritiene che la decisione di adeguarsi sia per una pressione che viene dall’esterno, può aiutarlo intervenendo sui parenti e sugli amici. La decisione però deve essere di suo figlio (dipende molto dall’età ovviamente), se lui si sente più tranquillo per il momento ad adeguarsi, l’importante è sostenerlo anche in questa decisione, facendogli sempre presente che per voi può essere chi vuole e che la cosa più importante è la sua serenità.

Come posso capire se mi* figli* ha una varianza e/o disforia di genere? Atteggiamenti tipici

I bambini in età prescolare possono già mostrare i segni di una DG, già intorno ai 2-3 anni, questi bambini possono esprimere verbalmente il desiderio di appartenere al sesso opposto. Bambini e bambine a partire dai due anni di età possono presentare caratteristiche che possono indicare disforia di genere: esprimere il desiderio di appartenere all’altro sesso e di avere sentimenti di infelicità rispetto alle loro caratteristiche fisiche, sessuali e loro funzioni; possono preferire vestiti, giocattoli, tipi di gioco che comunemente sono tipici dell’altro sesso e preferire compagni di gioco del sesso opposto.

Mi* figli* mi dice che non vuole crescere. Cosa devo fare?

La paura di crescere fa parte dello sviluppo dei bambini: lasciare qualcosa di certo e sicuro per qualcosa di incerto e non conosciuto spaventa. Parlargli della bellezza della vita, della bellezza delle tappe evolutive, di tutto ciò che si può fare da grande e che non sarà mai solo perché voi sarete sempre accanto a lui e potrà sempre contare sul vostro appoggio

Come spiego agli altri questi atteggiamenti?

Siamo tutti persone diverse ed è nella diversità che risiede la ricchezza e la vera bellezza. A l*i piace fare così, e noi rispettiamo la sua modalità di esprimere sé stess*.

Posso permettere che mi* figli* esca di casa indossando vestiti tipici del sesso opposto?

Solitamente viene suggerito di uscire di casa con abiti neutri, unisex che possono piacergli, scelti da loro. Questo per proteggerli da eventuali forme di derisione e/o bullismo che potrebbe conseguirne. Certo è che se nostro figl* vuole uscire vestito con abiti del sesso opposto dobbiamo piano piano lasciarlo fare e iniziare anche a fare informazione tra le persone che lo frequentano in modo che piano piano possa esprimere in pieno la sua personalità. Non bisogna mai permettere che il fuori crei malessere e impedisca a nostr* figli* di essere felice

Come mi devo comportare a scuola?

Avere un dialogo aperto con le insegnanti è importante, soprattutto per un feed back sulla serenità e sul rapporto con i compagni.

Quando guardo mi* figli* mi viene da piangere perché mi pare di aver perso quell* di prima. É normale?

Su* figli* è proprio lì davanti a lei. Non è cambiat*, potrà aver modificato certi suoi atteggiamenti ma è sempre il/la su* bambin*.

 Provare un senso di lutto è abbastanza frequente e normale ma riflettendoci nulla è cambiato.

Ogni volta che tagliamo i capelli é una disperazione. Li vuole lunghi. Che fare?

Potreste trovare una via di mezzo, un taglio che possa andare bene sia a voi che a l*i. Ma se li desidera lunghi perché non lasciarglieli? 
In tanti paesi è normale che anche i maschi portino i capelli lunghi. Che male c’è?

Mi* figli* va a momenti. A volte pare non esista che il sesso opposto da imitare a volte pare dimenticarlo. Perché?

Lo sviluppo della propria identità di genere per molti bambini è un processo in divenire, un percorso non ben definito che necessita di anni.

Mio figlio vuole una festa di compleanno come le sue amiche: torta rosa e tutto delle principesse. Che faccio?

Se alla festa vengono le sue amiche e sono amiche vere e non solo compagne di classe perché non accontentare il desiderio nel giorno del suo compleanno?

Esiste uno specialista a cui rivolgermi? A cosa devo fare attenzione nella scelta di uno specialista che ci segua?

La cosa fondamentale è che lo specialista sia preparato e conosca molto bene la tematica. Lo specialista deve accogliervi e accompagnarvi in questo cammino. I bambini possono trovare beneficio nella presa in carico psicologica al fine di ottenere un adeguato supporto in questo periodo delicato della loro vita. Può favorire l’acquisizione di abilità sociali e di quelle strategie utili nel gestire le reazioni negative che può trovare all’esterno.

Come comportarsi con e cosa dire ai parenti, specialmente quelli più stretti, che non accettano il mio atteggiamento di apertura ed accoglienza nei confronti di mi* figli*?

La cosa più importante di tutte è la serenità di vostr* figli*. Dietro ad una chiusura spesso c’è una non conoscenza del tema o una preoccupazione per le reazioni che potrebbe avere la società. Questo blog può essere un buon punto di partenza per far approfondire il tema ai familiari. Far capire che non si è soli e che ci sono molte famiglia nella stessa vostra situazione spesso aiuta.

Può essere colpa mia in qualche modo?

Non è assolutamente colpa sua. Il perché ancora la scienza non lo ha completamente spiegato. Esistono delle correlazioni biologiche, genetiche, ambientali, ma ancora oggi non ci sono studi che ne dimostrino con certezza il perché. La cosa certa è che non è assolutamente colpa sua, e neanche di su* figli*.