Che cosa succede quando vostro figlio vi dice di essere una bambina o quando vostra figlia vi dice di essere un bambino? O se invece vi dice di non sentirsi nè l’uno nè l’altra? O se vi dice che vuole solo essere se stess*, liber* da stereotipi in cui non si riconosce?

A me è successo e con il consenso di tutti e tre i miei figli lo racconto in questo blog che diventa un diario iniziato ormai 5 anni fa.

Le cose negli anni ovviamente si sono evolute. È stato, ed è ancora, un viaggio bellissimo e pieno di scoperte. Inizialmente pensavo di essere sola invece ci sono tante famiglie come la mia.

Se anche voi state vivendo un’esperenza simile, se non sapete cosa fare, se vi sentite soli, leggete e se lo desiderate scrivetemi. Io credo che sia la società a dover essere cambiata e insieme possiamo ruscire a farlo.

Cara Camilla,

che meravigliosa sorpresa scoprire questo blog!! Mi chiamo L. e sono la mamma di un bambino di 5 anni e mezzo.  Anche lui ha da sempre scelto e desiderato qualunque cosa fosse ‘da femmina’. Ho letto i tuoi post e potrei averli scritti io, tanto le nostre storie si somigliano!! Mille volte grazie per aver avuto la forza di iniziare a condividere la vostra esperienza, capisco i timori e le paure perchè sono le stesse che mi accompagnano ogni giorno!! Sono convinta dell’importanza di condividere e raccontare le nostre esperienze su questo tema che è ancora così tanto un tabù.
Continuerò certamente a seguire il tuo blog, non sai quanta gioia mi ha dato sapere di voi!
Sono disponibile a raccontare la nostra storia ed anche a metterci in contatto direttamente….se vogliamo creare un gruppo di aiuto e supporto, sia virtuale che ‘dal vivo’ io ci sono!
A presto e ancora grazie
Un abbraccio ai tuoi piccoli

Mio Figlio in Rosa

Post recenti dal blog

Una storia vera, una famiglia vera. Camilla esprime divinamente i suoi pensieri e timori, il peso e l’invadenza dei giudizi altrui, la disforia-euforia, la relazione tra fratelli e soprattutto la vita della sua splendida creatura che anno dopo anno vive appieno la sua trasformazione. Fede non è un maschio, non è una femmina, Fede è Fede e si veste come gli pare.

“Prima era spesso ansiosa per il futuro, aveva pensieri cupi, piangeva spesso. Affrontavamo ogni giorno conversazioni sul corpo, sui cambiamenti, sulla crescita, sul futuro. Si vedeva che era angosciata da qualcosa che sentiva come “inevitabile” e minaccioso. Il momento più difficile era stato quando ancora non aveva fatto crescere i capelli quindi aveva tra i cinque e i sei anni. Era il periodo in cui  ci siamo viste a Firenze. Aveva grandi crisi al momento di vestirsi. Aveva pensieri sempre tristi, pensieri che non puoi avere a 4 o 5 anni. Parlavamo sempre di come sarebbe stata da grande. Mi diceva: “ma io sarò come papà? Ma io non voglio! Ma mica avrò la barba? Ma che davvero? Ma non esiste proprio!” Sempre cose così. Una volta mi ricordo se ne uscì con una cosa che in confronto Leopardi era un dilettante. Disse: “Crescendo crescendo si ride sempre meno!” Una roba che dici “vabbè vado di là e mi prendo tutta una boccia di sonniferi!” Però questa propensione perenne a questi pensieri negativi  da quando l’abbiamo lasciata essere è sparita. Prima mi chiedeva anche sempre, in continuazione: “ma come faccio a non far cambiare il corpo?” “Esiste un modo?” Ricordo, che era davvero piccolina e io non avrei voluto parlarle di trattamenti medici perchè non mi pareva il momento ma era talmente angosciata da quello che le sarebbe successo che ho deciso di dirglielo che esistevano i bloccanti della pubertà e per lei è stata una liberazione. Quando io le ho detto “non ti devi preoccupare perché quando arriverà il momento c’è qualcosa che possiamo fare” lei da quel momento ha smesso di parlarne. Come a dire “ok, ho archiviato il dato” ed è tornata anzi forse dovrei dire diventata molto più serena e tranquilla e non parliamo più dell’argomento. I suoi pensieri sono tornati ad essere quelli di una bambina”.  La storia di Claudia, Gender Libera tuttə, Baldini + Castoldi – Acquista